In Arzignano: incontro con l’Artista
La Mostra “Incontro con l’Artista”, ospitata nella nuova sede di Banca Mediolanum ad Arzignano, si potrà visitare per sei mesi, dal 16 novembre al 19 maggio, e sarà un evento dinamico. Infatti i sette artisti ospiti si alterneranno esponendo le loro opere negli spazi dell’istituto di credito.
L’intento è di creare uno spazio meditativo e di riflessione rivolto a tutti i clienti e ai cittadini che desiderano poter godere di un’arte d’alto livello in un luogo apparentemente distante dalle produzioni artistiche.
L’evento è partito da un’idea di Alessia Pasetto, coordinatrice della banca, con la collaborazione di Vico Calabrò e Domenico Scolaro. Hanno contribuito anche l’Assessore alla cultura del Comune di Arzignano, Mattia Pieropan, e Marta De Zolt, responsabile organizzativo dell’evento artistico della Val Comelico “Trittico di Pittura Dolomitica”.
La scelta degli artisti è caduta su un gruppo affiatato ed accomunato dalla partecipazione all’evento artistico estivo della Val Comelico. Dai monti alla pianura sette artisti di alto livello nazionale ed internazionale daranno lustro alla nuova sede, ed alla stessa Arzignano, con una serie di opere scelte.
I diversi profili e studi sperimentali degli artisti caratterizzeranno una rassegna di opere eterogenee lunga sei mesi, fortemente dinamica, che arricchirà non soltanto gli spazi ospitanti, ma soprattutto i visitatori che, entrando in uno spazio bancario, si ritroveranno immersi in un ambiente carico di simboli, colori e creazioni che cambiano nel tempo. L’idea di proporre delle mostre personali suddivise in mensilità darà la possibilità di avvicinarsi all’arte in più momenti attraverso differenti espressioni che mutano: un invito a riflettere sulle simbologie delle creazioni artistiche in un ambiente inusuale per dare nuovi stimoli e accostare il mondo “profano” dell’istituto bancario a quello “spirituale” dell’arte .
Gli Artisti:
Vico Calabrò, che inaugura questo evento, è uno dei maggiori artisti iconografi: pittore, disegnatore, incisore, ceramista, affreschista si distingue per la sua arte ispirata al mondo paesano che rappresenta in scenari e costumi reali e poetici. Direttore artistico del Trittico di Pittura Dolomitica, ha invitato gli artisti di questo evento, fra i quali spicca il nome internazionale di Giorgio Celiberti.
Giorgio Celiberti: Allievo di Tancredi e Vedova, inizia la sua carriera a Venezia per proseguire viaggiando in molte parti del mondo. Italo Calvino nel 1961 definisce la sua pittura “robusta e raffinata allo stesso tempo; perché c’è dentro un senso di solitudine delle cose, una soddisfazione della fisicità, un piacere nella fatica di esistere, e insieme una continua ricerca della musica che scorre tra le cose, ritmo e canto. Il mondo ha per te tutto il suo peso doloroso, la sua opaca difficoltà ma è soprattutto attraverso a tutto questo che tu raggiungi la tua colorata esultanza e salute.”
Maurizio De Lotto cadorino di nascita, viene descritto dalle parole di Cesare Garboli: “è nitido e asciutto come la geometria. Ama gli spazi definiti, le costruzioni anguste, gli ambienti murati, le prospettive chiuse, le celle dove nascono degli incubi che di vago non hanno niente. Non cerca la poesia, cerca dei simboli”.
Stefano Jus da vita ad una creazione eclettica sperimentando diverse espressioni e materiali in cui “la tecnica diventa sfida, sperimentazione, talora fra tecnica e prodotto artistico, fra idea e materiale si instaurano legami forti, biunivoci, inediti”.
Aurelio Fort, friulano ma residente in provincia di Belluno, è un artista a tutto tondo, un “filosofo dell’arte”, perché dietro ad ogni sua creazione c’è una riflessione profonda, significativa, radicale sui temi dell’esistenza, della presenza e della morte. Che sono le sue costanti “Nulla è fermo, stabile, certo, sicuro, nulla è definitivo, non gli elementi naturali e universali, men che meno i nostri microdestini esistenziali”.
Paolo Guglielmo Giorio nato a Trieste è uno sperimentatore curioso della tecnica mista: ha elaborato opere originali e calibrate, in cui nondimeno l’impatto visivo è forte avvolgente nella sua immediatezza. L’artista matura oggi una tecnica che si potrebbe definire “plastica” fatta di emulsioni resinose e vari materiali, che denotano una vivace fantasia creativa che lo porta a distinguersi nella schiera delle voci “nuove” dell’arte contemporanea.
Domenico Scolaro arzignanese di origine, vive e opera a Montorso Vicentino. Antonio Carradore scrive “Accostarsi ad una creazione di Domenico Scolaro significa in fondo assistere ad una rappresentazione di ciò che resta della nostra identità mancata, allestita in quel palcoscenico a tratti indecifrabile che è la vita. Sigla poetica ne è allora l’incomunicabilità e il silenzio, quasi un teatro dell’assurdo da cui traggono linfa quelle presenze evanescenti, anime laiche mutate in pensieri e azioni mancate. Portali e incontri falliti avvolti – o creati essi stessi – dal vuoto trovano il riscatto proprio in questa ideale corda tesa, sospesa e sottile da cui magicamente si possono concretizzare
delle maschere, degli occhi.”
Questo il calendario delle esposizioni:
- Venerdì 16 Novembre – Domenica 2 Dicembre: Vico Calabrò
- Venerdì 14 Dicembre – Domenica 30 Dicembre: Giorgio Celiberti
- Venerdì 11 Gennaio – Domenica 27 Gennaio 2013: Maurizio De Lotto
- Venerdì 8 Febbraio – Domenica 24 Febbraio: Stefano Jus
- Venerdì 8 Marzo – Domenica 24 Marzo: Aurelio Fort
- Venerdì 5 Aprile – Domenica 21 Aprile: Paolo Guglielmo Giorio
- Venerdì 3 Maggio – Domenica 19 Maggio: Domenico Scolaro
Allegati
Presentazione Incontro con l’Artista
Si comincia bene e si finisce meglio!