La fede e la pietra. Mostra delle opere di Pino Bau’
Biblioteca Civica G. Bedeschi
La fede e la pietra. Mostra delle opere di Pino Bau’
Inaugurazione 8 Dicembre 2012 ore 16.30
La Mostra rimarrà aperta fino al 6 gennaio 2013 negli orari della Biblioteca:
Lunedì 10.00-12.30 e 15.00-19.00
da Martedì a Venerdì 09.00-12.30 e 15.00-19.00
Sabato 09.00-17.00
Info: 0444476-543
La novità nell’arte di PINO BAÙ.
“Ho avuto modo di osservare la gente, singole persone o gruppi, sostare raccolta davanti alle XV stazioni della Via Crucis scolpite da Baù e distese lungo il tratturo che dal piccolo Santuario romano-gotico di San Mauro delle Saline scende sulla via Cara, ed i fiori ed i ceri…; ho visto, ancora, proprio in questi giorni le sculture che Baù espone nella grande e bella Sala Consigliare di Velo Veronese; e mi è venuto spontaneo il chiedermi da dove venga la forza comunicativa della sua scultura, quella novità che la rende così pronta a caricarsi di interessi presenti.
Anche perché si tratta dei soliti cristi, delle solite madonne, dei santi delle immaginette e del vecchio libretto da Messa illustrato soprattutto per gli anziani; scolpiti poi in una pietra scabra con mazzuolo e scalpello. Eppure tanta gente vi si inchina reverente, le sceglie per ingemmare la camera nuziale, per creare nell’appartamento un angolo riservato ai ricordi, al vivere non tra gli altri ma con gli altri; spazio per la preghiera, il silenzio, spazio piccolo ma capace di trasformare gli appartamenti in case. E sono giunto a questa conclusione: nell’arte e specialmente nell’Arte Sacra che non può prescindere dal dato oggettivo della Fede, la novità si coglie, e con essa il valore estetico, soltanto se si cambiano gli occhi.
Bisogna cioè abbandonare gli occhi dell’abitudine, della consuetudine che vedono soltanto il grigio mortificante della routine, rifuggire dalla chiarezza e distinzione dei dotti per appropriarsi degli occhi dei pueri, cioè di quanti hanno ancora la capacità di commuoversi, di meravigliarsi, di scoprire la bellezza in una stilla di rugiada, in un germoglio, nella scia argentea di una lumachina. Sono gli occhi con cui gli ingenui lapicidi della Lessinia esprimevano la loro fede. Baù ne ha perfezionato la tecnica ma lo spirito è lo stesso. Egli è convinto che la bellezza, specie quella dell’Arte, non stia nelle cose perché è una proiezione dello spirito su di esse; anche la sacralità non promana delle immagini ma della rigenerazione che è capace di farne l’artista.
In conclusione, la novità nell’Arte di Baù non si trova nella rappresentazione di cose nuove, bensì nella rappresentazione di cose con novità. Questo convincimento non lo inclina verso un astrattismo o simbolismo narcisitici che, anzi, proprio la dovizia della carne delle sue immagini serve per sottolineare il mistero dell’Incarnazione. Oggi noi siamo sommersi da messaggi di correnti, movimenti, scuole, indirizzi, aree; personalmente penso che il più attuale di tutti sia quello che ci proviene da Sant’Agostino: in eorum novitate innovamun è l’invito a ritornare a guardare la vita, la natura, la Fede con gli occhi con cui la vedevano gli ingenui lapicidi della Lessinia e come le vede oggi lo scultore Baù.”
Ferdinando Chiaramonte e dott.ssa Silvana Sartori
Pino Baù – Note biografiche
Ha esordito negli anni 70 dapprima come pittore e successivamente dedicandosi in forma esclusiva alla scultura, plasmando l’argilla. Con le sue terrecotte ha partecipato nel corso degli anni a numerose mostre e rassegne collettive, a San Bonifacio e fuori provincia, conseguendo premi e riconoscimenti. Nel periodo più recente è approdato alla scultura sulla pietra, tufo o pietra rossa, interessandosi ai soggetti di arte sacra secondo l’ispirazione tipica della tradizione popolare della Lessinia. Hanno scritto della sua scultura M.F.Rossi, S.Lorici, V.Meneguzzo.
dev’essere molto interessante. Vedo di venire a vederla!! Grazie.