Gianluca Stumpo: Romanzi metropolitani. Mostra d’arte in Biblioteca, dal 8 al 21 Luglio 2013
Gianluca Stumpo
ROMANZI METROPOLITANI
Animes festival
8 – 21 Luglio 2013 – Biblioteca Civica di Arzignano
“Il mio rapporto con la tela inizia molto prima della realizzazione del quadro stesso”. Gianluca Stumpo
Sarà aperta lunedì 8 luglio alle ore 10.00, presso la Biblioteca Civica di Arzignano (VI), la mostra “Gianluca Stumpo, romanzi metropolitani”, personale dell’artista bolognese conosciuto per lo stile personale e intimistico.
La mostra si inserisce nella programmazione 2013 dell’Animes Festival, evento conlusosi lo scorso Maggio che ha portato ad Arzignano oltre 180 giovani artisti in un susseguirsi di 40 eventi dedicati all’arte contemporanea.
Dedicata alla sacralità del quotidiano, l’esposizione condurrà il visitatore alla scoperta di calde e romantiche atmosfere, colori primari e secondari in un infuso di emotività artistica vissuta in disordinati atelier notturni.
Un’estetica che ripercorrerà l’intera produzione di Gianluca Stumpo, nato nel 1980 e laureato in pittura presso L’Accademia di belle arti di Bologna con Davide Benati, attraverso un percorso di circa 20 opere.
“Il rosso cadmio da lui stesso preparato” afferma la curatrice Elli Gemmo “diventa simbolo del suo lavoro. Con questo colore infatti Gianluca sottolinea con vibrante intensità ciò che nei suoi lavori assume più significato, ciò che intende far risaltare sulla superficie. La donna con il cappotto, la stanza, l’atmosfera stessa è permeata da questo caldo colore”.
Da un primo amore per l’arte bizantina recupera l’abitudine che lo porta a preparare da sé il supporto sul quale dipingere, creato con ingredienti della sapienza antica come la colla di pesce e e il gesso. Che si tratti della tela di iuta o della tavola di legno, l’opera si impreziosisce del contributo artigianale dell’artista, che la rende unica.
La sua pittura è un continuo riferimento a un mondo personale, intimo, per mezzo di simboli che attraverso il colore vengono inseriti nei quadri.
Racconta il quotidiano con lo sguardo rivolto sia all’interno che all’esterno, una contrapposizione sempre mediata da colori caldi tra la vita metropolitana e l’intimità delle mura domestiche.
In questo, Stumpo si rivela un abile osservatore di ciò che avviene attorno a lui.
Una pittura realistica, quasi fotografica, che però non si vuole mai avvicinare al perfezionismo dell’iper-realismo ispirandosi, dalle parole dell’artista, “a Hopper e Guttuso, sentendo la pittura viva e, a volte, anche abbozzata, ricorrendo l’emozione, più che la perfezione”
Dalla fotografia alla tela rielabora e sovrappone, spesso in un collage, immagini che provengono direttamente da una sua visione del mondo.
Dalla bicicletta di “Jasmin” alla scena di allattamento di “7:42 life” Stumpo arriva a trasporre sui quadri un senso profondo di familiarità, come se stesse descrivendo la vita di tutti noi, infondendo una parte di sacralità nei momenti di tutti i giorni. Come a voler citare Ermes Maria Ronchi, a Stumpo “non interessa un sacro che non sia fioritura d’umano, che non accada al centro della vita”.
La sua ricerca artistica continua alla scoperta del non finito, parti del quadro che lascia incomplete sulla tela, in equilibrio tra loro.
É più complicato cercare il punto giusto dove fermarsi che continuare a dipingere.
E in mezzo al rosso che permea la superficie dei suoi quadri, Gianluca Stumpo l’ha trovato.
MOSTRA A CURA DI MV EVENTI
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