Verde. Storia di un colore di Michel Pastoureau. La storia sociale, artistica e simbolica del verde nelle società europee dal Paleolitico fino ai nostri giorni.
In Italia, una persona su sei dichiara che il verde è il suo colore preferito. È un colore ambivalente, ambiguo, simbolo della vita, della fortuna, della speranza, ma anche del veleno, della sfortuna, del diavolo. Questo libro ripercorre la lunga storia sociale, artistica e simbolica del verde nelle società europee dal Paleolitico fino ai nostri giorni. Sottolinea come questo colore, che per lungo tempo è stato difficile da fabbricare e ancora di più da issare, non è solo il colore della Natura ma anche quello del Destino. Chimicamente instabile, il verde è stato associato a livello simbolico a tutto quello che è instabile: l’infanzia, l’amore, la fortuna, il gioco, il caso, i soldi. È solo in epoca romantica che è diventato definitivamente il colore della natura, della salute, dell’igiene e dell’ecologia.
Colore ambiguo e capriccioso, il verde: da un lato simbolo di speranza, fortuna, natura e libertà, dall’altro tinta associata al veleno, al denaro e addirittura al diavolo. Giudizi altamente contrastanti, che si sono avvicendati nel corso dei secoli e che sono lo specchio di un cambiamento dell’orizzonte culturale della società che li ha prodotti. Ed è proprio questa evoluzione della nostra società al centro del nuovo saggio illustrato del grande storico francese Michel Pastoureau. Terza tappa di un progetto di alto profilo, al pari dei due precedenti “Blu” e “Nero”, “Verde” è un’opera di ampio respiro, che spazia dall’arte, alla scienza al costume e che, di tassello in tassello, restituisce un altro affascinante e avvincente capitolo della storia dell’Occidente, dall’antichità ai giorni nostri.
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