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Grifo 3D

In questa pagina, pubblichiamo il file 3d visualizzabile del grifo posto sulla colonna in Piazza libertà ad Arzignano.

 

Si ringrazia:

• Rendering e web visual, Enrico Marcigaglia
• Modello 3d, Nicola Perpenti, Graphic Service snc - www.gservice.eu
• Rilievo e Scannerizzazione 3d, UNOCAD s.r.l.

 
 
ORIGINI DEL GRIFO

 

 Non è possibile documentare con certezza quando il grifone dorato in campo azzurro sia diventato simbolo di Arzignano. Le prime testimonianze risalgono al Quattrocento, ma ciò che ha spinto la comunità ad adottarlo come icona emblematica e raffigurarlo su stemma e gonfalone, rimane avvolto dalla nebbia del passato. Si ritrova in varie testimonianze sparse nel tempo e dal 1900 ne troneggia un esemplare in bronzo sulla colonna all’angolo della piazza principale.

La prima testimonianza locale dell’immagine del grifo si incontra nella metà del XV secolo scolpita in una formella di pietra nera sul lato destro del portale quattrocentesco della chiesa di Castello.

Una seconda immagine appare sul bronzo della campana della chiesa campestre di San Matteo Apostolo, sull’omonimo colle. Nel 1583 la sigla impressa a corona della creatura è C.A.F. (Comunitas Arzignani Fecit), usata come simbolo distintivo della comunità.

La terza icona è incisa sull’argento del Reliquiario della SS. Spina custodito nella chiesa di Castello e una quarta compare all’interno di una cornice barocca dello scudo in pietra nella campata destra del porticato del Palazzo Municipale.

 

LA COLONNA DEL GRIFO in Piazza Libertà

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Di certo l’immagine più nota è quella del grande Grifo posato nel 1900 sopra l’alta colonna di Piazza in pietra di Chiampo. E’ un’opera bronzea e raffigura la forma antica di un drago con metà corpo d’uccello che ferma con il suo artiglio lo scudo sabaudo; infatti porta la dedica: ‘Arzignano a Casa Savoia, Settembre MCM’. Durante il restauro del 1999 l’artista del ferro Gilberto Perlotto poté rilevare che la struttura dell’opera è data dall’assemblaggio di spesse lastre di piombo fuso chiodate tra loro. Una ricerca del prof. Lora ha accertato che l’artista esecutore e vincitore dell’apposito bando fu lo scultore di Nove di Bassano Antonio Zen, poi affermatosi come raffinato ceramista. La collocazione fu l’occasione per una fantastica festa popolare. La forza e la grinta rampante, realisticamente evocate dal misterioso e mitico uccello, appaiono ancor oggi orgogliosamente ammirate e ben si addicono allo spirito battagliero degli Arzignanesi.

IL SIGNIFICATO DEL SIMBOLO
Nella mitologia il grifone rappresentato con le zampe di leone, la testa di aquila, la coda di serpente, orecchie appuntite e grandi ali. Unisce l’animale regnante per eccellenza sulla terra (leone) e quello dominante dei cieli (aquila). Significa custodia, vigilanza, perfezione e potenza. Appare nell’antica arte dell’Asia Anteriore, dell’Egitto e di Creta. Successivamente anche nell’arte orientalizzante greca. Nella mitologia greca i grifoni sono in eterna lotta contro il favoloso popolo settentrionale degli Arimaspi che tentano di rapire il tesoro di Apollo da essi custodito. In zoologia è chiamato grifone il Gyps fulvus, un uccello rapace simile all’avvoltoio, presente principalmente in Marocco, Algeria, Spagna, Sardegna.