Nell’area interna dell’Istituto Tecnico Tecnologico Economico G. Galilei di Arzignano spicca una panchina rossa installata su iniziativa del Movimento Donne Impresa e del Raggruppamento di Arzignano di Confartigianato, in collaborazione con il Comune.
Prima della cerimonia di inaugurazione ufficiale, in una sala gremita di studenti, la dirigente scolastica Lucia Griego ha sottolineato: “La panchina sorge nel cuore della scuola e non è solo simbolo di memoria ma anche di azione, di impegno verso l’altro”.
Il sindaco Alessia Bevilacqua ha ribadito l’importanza di tali giornate, ricordando il valore della formazione e dell’educazione al rispetto delle giovani generazioni. Ha poi ringraziato lo sportello “Donna chiama Donna” per il supporto costante alle donne in difficoltà, nonché le Forze dell’Ordine – Arma dei Carabinieri e Polizia Locale – per l’impegno nelle situazioni più delicate.
“Ogni posto vuoto su una panchina racconta di una vita spezzata, di un talento perduto, di un futuro negato. Di una donna che avrebbe potuto essere una collega, una professionista, un’imprenditrice – ha dichiarato Michele Pellizzari, presidente comunale di Confartigianato Vicenza –. Nelle nostre imprese vogliamo costruire ambienti dove il rispetto sia la base di ogni relazione. Dove il maestro artigiano sia modello non solo di competenza tecnica, ma anche di comportamento rispettoso. Il femminicidio non è un raptus, ma l’estremo di una catena di parole, abitudini, silenzi e stereotipi che dobbiamo saper interrompere. La panchina diventa così un luogo di consapevolezza, un segno tangibile che ci richiama tutti alla responsabilità quotidiana”.
“Come imprenditrici, sappiamo quanto l’indipendenza economica sia fondamentale per la libertà di ogni donna – ha aggiunto Maria Grazia Mazzocco, del Movimento Donne Impresa dell’Area Ovest Vicentino –. Ma non basta avere un lavoro se la cultura intorno a noi continua a giustificare la gelosia o a minimizzare la paura. Alle giovani donne diciamo: costruite la vostra autonomia, formatevi, puntate in alto e non accettate mai che qualcuno limiti i vostri sogni. Ai giovani uomini: siate la generazione che cambia la cultura, perché la vera forza è nel rispetto e nell’ascolto. Noi adulti dobbiamo darvi strumenti per riconoscere e contrastare la violenza”.
Prima dell’inaugurazione ufficiale della panchina, alcuni studenti hanno letto riflessioni e testi dedicati al tema della violenza sulle donne, sottolineando la forza di un gesto simbolico che diventa testimonianza e responsabilità condivisa.

