In anteprima per il Veneto il nuovo spettacolo firmato da Marco Lorenzi (Premio UBU 1014) dal capolavoro di William Shakespeare
Un grande classico rivisitato. La storia di Bruto, Cassio, Antonio e della disgregazione della Repubblica Romana per indagare il nostro rapporto con i temi del potere, della fragilità degli ordinamenti democratici, del rapporto tra i media, i fatti e la loro mistificazione, per addentrarsi nelle imperfezioni degli esseri umani.
Va in scena al Teatro Mattarello di Arzignano, appena debuttato al Festival delle Colline Torinesi e in anteprima per il Veneto, Giulio Cesare o la notte della Repubblica, il nuovo spettacolo firmato Marco Lorenzi, vincitore del prestigioso Premio UBU 2024 per lo spettacolo Come gli uccelli. Si tratta di una rivisutazione contemporanea della tragedia di William Shakespeare.
Un progetto che nasce dalla volontà di costruire un percorso di ricerca e di creazione sul tema del rapporto tra potere, individuo e fragilità degli ordinamenti democratici e repubblicani nella nostra epoca. Lo spettacolo affrontaa da un lato, con radicalismo e purezza, uno dei testi più potenti e meno frequentati di Shakespeare, dall’altro, “usa” la storia di Bruto, Cassio, Antonio, e della disgregazione della Repubblica Romana come un luogo con cui possiamo indagare, interrogare, investigare questioni che toccano da vicino il nostro presente e lo determinano.
Le domande di bruciante attualità che scaturiscono dall’incontro tra regista, attori e drammaturgia, sono un motore di immaginario potentissimo per questa creazione. Cosa spinge alcune generazioni e gruppi di esseri umani a ribellarsi, anche con l’uso delle armi? E in nome di cosa? Quale è il nostro rapporto con la responsabilità che inevitabilmente accompagna il concetto di libertà e di democrazia? Quando smettiamo di credere ai nostri ideali? Che rapporto c’è tra i media, i fatti e la loro mistificazione con le scelte politiche che determinano il mondo in cui viviamo? Partendo da queste domande è intuibile che la creazione
In scena ci sono Vittorio Camarota, Yuri D’Agostino, Raffaele Musella, Francesco Sabatino, Alice Spisa, Angelo Tronca in una produzione de Il Mulino di Amleto
Biglietti online disponibili su Vivaticket.it o presso la Biblioteca di Arzignano.
La stagione del Teatro Mattarello è organizzata e sostenuta dall’Amministrazione Comunale di Arzignano con il contributo di Studio Tolio, Conceria Corradi, Marcigaglia, Impresa Molon Graziano e Degro Solutions.
Note di regia di Giorgio Gallione
“Il TUTTORIAL degli Oblivion è un helzapoppin coltissimo e folle, una sorprendente cavalcata virtuosistica tra i vizi e i tic della contemporaneità, una radiografia ironica e grottesca dentro la “rete” mediatica che ci imprigiona e ci plagia. Facendo bizzarri slalom tra odiatori da tastiera e nerd ipertecnologici, tra polverosi “Festival della Canzone” e super glamour Concerti Rock oceanici, arrivando addirittura a coinvolgere Meucci e Bell che comicamente si contendono il brevetto del primo arcaico telefono, Tuttorial esplora in musica, canzoni, parole, parodie e sorrisi, la nostra contemporaneità un po’ privilegiata, un po’ decerebrata. Così, e come sempre, gli Oblivion ci regalano, facendo finta di giocare, contaminazioni, citazioni e invenzioni teatrali argute e illuminanti perché, come dice il poeta, spesso la profondità si nasconde meglio alla superficie”.
Note musicali di Lorenzo Scuda
“Contemporaneità e teatro.
Già fra di loro sono compatibili come la nutella e la maionese.
Figurati se devi inventarti un linguaggio musicale che sintetizzi entrambe le cose.
Noi ci abbiamo provato.
È finita che saltano i generi.
Elettronica + materia.
Un musical Disney diventa una country dance alla Avicii.
La chitarra acustica ha i riverberi di una colonna sonora di Danny Elfman.
Una console da dj/beatboxer suona con bidoni di latta che grondano olio sul palco.
Non ci sono più certezze.
Anzi una c’è.
La tastiera di Sandy Marton”.
BIOGRAFIA
Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli ovvero gli Oblivion, si incontrano nel 2003 a Bologna. Trascorrono anni intensi spesi nel teatro di rivista e nei musical, poi nel 2009 diventano notissimi al grande pubblico grazie al loro video su YouTube I Promessi Sposi in 10 minuti, micro-musical visto ed emulato da milioni di utenti. Da quel momento iniziano un lungo tour teatrale con lo spettacolo Oblivion Show per la regia di Gioele Dix: due stagioni di tour e oltre 200 repliche nei più importanti teatri e città italiane. Il teatro chiama poi la TV: debuttano sul piccolo schermo a “Parla con me” di Serena Dandini e segue poi l’invito nel cast di Zelig (prima serata Canale 5) nel 2011.
Migliaia di studenti impazziscono per le parodie culturali degli Oblivion diventate ormai parte del gergo giovanile: oltre a I Promessi Sposi in 10 minuti ci sono L’Inferno in 6 minuti e Pinocchio in 6 minuti. Nasce anche un libro con dvd dal titolo I Promessi Esplosi, (Pendragon 2011) tra il didattico e il comico: esperienza che confluisce in una serie di Lectio Dementialis nei più prestigiosi Licei ed Atenei d’Italia.
Nel 2011 debutta anche il nuovo show teatrale Oblivion Show 2.0. Il Sussidiario sempre con la regia di Gioele Dix.
Nell’ottobre 2012 esce il loro primo singolo Tutti quanti voglion fare yoga seguito da un divertentissimo video interattivo, mentre nell’aprile 2013 viene pubblicato il singolo e video di C’è bisogno di zebra.
Nell’agosto 2013 debutta sul palco del Ravello Festival Othello, la H è muta spettacolo nel quale demoliscono a colpi di grottesca ironia sia l’Othello di Shakespeare che l’Otello di Verdi in uno show con la consulenza registica di Giorgio Gallione che è stato rappresentato anche al Teatro Regio di Parma dopo una lunghissima tournée.
Nel 2014 gli artisti presentano Oblivion.zip, dove per la prima volta è previsto il coinvolgimento del pubblico con una scaletta a richiesta dei presenti.
Nel febbraio del 2015 debuttano sul web gli irresistibili mash-up del gruppo che ottengono milioni di visualizzazioni, in particolare Morandi VS Queen.
A dicembre 2015 sono ospiti di Panariello sotto l’albero in prima serata su RaiUno e a gennaio 2016 partecipano alla festa dei 40 anni del quotidiano La Repubblica dove presentano il nuovo singolo Evolution of Sanremo, un’incredibile carrellata delle 68 canzoni vincitrici del festival di Sanremo in soli 5 minuti.
Nel 2015 debutta Oblivion: The Human Jukebox, sempre con la consulenza registica di Giorgio Gallione, in scena per tre stagioni nei principali teatri italiani tra i quali il Teatro Sistina di Roma. In questo spettacolo gli Oblivion mettono tutto il meglio del loro linguaggio: esperimenti musicali folli e spettacolari e testi fortemente dissacranti dal potere comico debordante.
La presenza del gruppo su Internet è sempre massiccia con diverse serie di video che raccolgono milioni di click: dai video di Papale e Quale in cui si arrangiano i più famosi brani di Chiesa come fossero successi pop, a V per Venditti pillole di satira musicale sui cantanti italiani e stranieri più amati dal grande pubblico.
Nel 2018 debuttano nel loro primo musical originale, La Bibbia riveduta e scorretta, regia di Giorgio Gallione: le vicende più incredibili dell’Antico e Nuovo Testamento, le parti scartate e tutta la Verità sulla Creazione del mondo, finalmente nella versione senza censure. Con questo irresistibile show gli Oblivion si mettono alla prova per la prima volta con un vero e proprio musical comico, sempre “Oblivionescamente” dissacrante, che entusiasma pubblico e critica. La colonna sonora del musical è disponibile sulle piattaforme digitali e in streaming, oltre che nella versione cd in vendita al termine delle repliche e su Ibs. Gli spartiti di alcuni brani sono disponibili su Musicaneo.com.
Tra febbraio e aprile 2020 durante il periodo di lockdown a causa della pandemia, inventano e conducono Oblivion in da house un contenitore quotidiano di intrattenimento per il pubblico con dirette su Instagram Facebook e Youtube (sei rubriche settimanali e lo streaming dei loro spettacoli teatrali): 50 dirette in 60 giorni, con una media di oltre mille contatti quotidiani.
Nel 2021 debuttano con Oblivion Rhapsody ed escono con una nuova performance incredibile: con HISTORY OF ROCK si trasformano in una rock band a cappella, senza strumenti né basi musicali, per raccontare più di 50 anni di storia della musica rock in 6 minuti e solo con le loro cinque voci. 50 interpreti immortali, 53 hit memorabili che toccano tutti i generi del Rock. Una vera e propria rockpedia.
Nel 2021-22 sono nel cast della trasmissione televisiva Only Fun (prima serata sul Nove, due edizioni 2021-22). Nel 2023 tornano a Zelig (Canale 5) e nel 2024 partecipano alla nuova edizione di Only Fun.
Durante l’edizione 2023 del Festival di Sanremo spopolano in rete e non solo con alcune parodie dei cantanti in gara, una su tutte MENGONI ALL’IKEA: la parodia del brano vincitore del Festival “Due Vite” totalizza in pochi giorni diversi milioni di visualizzazioni sui social venendo non solo citata nella conferenza stampa del Festival ma ottenendo la ribalta su tutte le maggiori testate nazionali e in tv (da Viva Rai Due di Fiorello, ai Fatti Vostri, da Mattino in Famiglia a Propaganda Live).
Sono in tournée con il loro nuovo spettacolo teatrale TUTTORIAL – Guida contromano alla contemporaneità, regia di Giorgio Gallione: incantati dal richiamo suadente del Metaverso, gli Oblivion si proiettano nello spazio-tempo con questo nuovo show interamente dedicato alla contemporaneità. Dalle tendenze musicali del momento, alle serie TV più blasonate fino ad arrivare alla satira di costume, alla politica e all’attualità, tutto finisce nello spietato frullatore oblivionesco. Tuttorial è una rilettura spassosissima delle follie e delle stranezze legate alla civiltà digitale, dove ritrovare a sorpresa anche grandi miti del passato in un imprevisto ritorno al futuro. Tuttorial è una realtà alternativa dove Galileo Galilei è una star di TikTok, Leonardo da Vinci non riesce a produrre contenuti virali e Marco Mengoni canta all’Ikea. Senza senso e senza tempo, personaggi di varie epoche allietano le giornate dei loro follower in cambio dell’agognato successo. Dare piacere per monetizzare, in pratica il mestiere più antico del mondo.
GIULIO CESARE o LA NOTTE DELLA REPUBBLICA
Da William Shakespeare
Adattamento drammaturgico e riscrittura Marco Lorenzi e Lorenzo De Iacovo
Progetto Il Mulino di Amleto / A.M.A. Factory
Regia Marco Lorenzi
Con (in o.a.) Vittorio Camarota, Yuri D’Agostino, Raffaele Musella, Francesco Sabatino,
Alice Spisa, Angelo Tronca
Con la partecipazione in video di Ida Marinelli e Danilo Nigrelli
Collaborazione artistica Barbara Mazzi, Rebecca Rossetti, Daniele Russo
Regista assistente Barbara Mazzi
Assistente alla regia Federica Gisonno
Training a cura di Rebecca Rossetti
Disegno sonoro Massimiliano Bressan
Video Paolo Arlenghi
Consulenza per scena e costumi Gregorio Zurla
Progettazione luci Umberto Camponeschi
Ufficio stampa Raffaella Ilari
Debutto: Festival delle Colline Torinesi – ottobre 2025
G I U L I O C E S A R E o L A N O T T E D E L L A R E P U B B L I C A è un progetto che nasce dalla volontà di
costruire un percorso di ricerca e di creazione sul tema del rapporto tra potere, individuo e fragilità
degli ordinamenti democratici e repubblicani nella nostra epoca.
G I U L I O C E S A R E o L A N O T T E D E L L A R E P U B B L I C A è un progetto pensato per spazi che
permettano un rapporto con gli spettatori molto ravvicinato con il fine di coinvolgere emotivamente
il pubblico all’interno di una delle congiure più famose della storia, magistralmente raccontata nelle
sue contraddizioni da William Shakespeare.
G I U L I O C E S A R E o L A N O T T E D E L L A R E P U B B L I C A ha uno scopo duplice: da un lato, affrontare
con radicalismo e purezza uno dei testi più potenti e meno frequentati di William Shakespeare;
dall’altro,
“usare” la storia di Bruto, Cassio, Antonio, e della disgregazione della Repubblica
Romana come un luogo con cui possiamo indagare, interrogare, investigare questioni che toccano
da vicino il nostro presente e lo determinano. Le domande di bruciante attualità che scaturiscono
dall’incontro tra regista, attori e drammaturgia, sono un motore di immaginario potentissimo per
questa creazione. C osa s pi n ge al cune generazi oni e gru p pi d i esseri umani a ri b el l arsi , anch e con
l’ uso d el l e armi ? E i n nome d i cosa? Q ual e è i l nost ro ra p port o con l a res ponsab i l i t à ch e
i nevi t ab i l ment e accom pa gna i l concet t o d i l i b ert à e d i d emocrazi a? Q uand o smet t i amo d i cred ere
ai nost ri i d eal i ? C h e ra p port o c’ è t ra i med i a , i f at t i e l a l oro mi st i f i cazi one con l e scel t e pol i t i ch e ch e
d et ermi nano i l mond o i n cui vi vi amo?
Partendo da queste domande è intuibile che la creazione del nostro spettacolo non si pone come
obiettivo la rappresentazione cronachistica della tragedia romana di William Shakespeare, ma
piuttosto – attraverso l’arte e il teatro – l’indagine del “nostro” rapporto (di donne e uomini di
oggi) con questi temi e questo testo.
Cassio dice a Bruto: «L a col pa non è nel l e nost re st el l e , ma i n noi st essi ». E a me viene in mente
che per trasformare il G i ul i o C esare di William Shakespeare nella nostra N ot t e d el l e R e pub b l i ca,
dovremo addentrarci con coraggio nelle pieghe dell’imperfezione degli esseri umani che
Shakespeare “inventa”
. Una imperfezione che diventa fonte di quel male che, moltiplicato, diventa
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+390115217099motore delle forze sociali, le quali impediscono che lo sviluppo si trasformi in progresso.
Marco Lorenzi
Il regista Marco Lorenzi e il collettivo artistico Il Mulino di Amleto ( P remi o U b u 2 0 2 4 c ome mi gl i or
nu ovo t e st o st rani ero a “C ome gl i ucc el l i” e P remi o A N C T 2 0 2 1 ) , dopo aver affrontato Wajdi
Mouawad, Pier Paolo Pasolini e il cinematografico F est en di Thomas Vinterberg, proseguono il loro
percorso di creazione a partire da grandi sfide linguistiche. Questa volta addentrandosi
nell’affascinante architettura della parola di William Shakespeare per portarla a deflagrare in modo
radicale e dirompente, in un cortocircuito con il nostro presente.
BREVE SINOSSI
Quando Roma decide di incoronare per acclamazione Giulio Cesare, tornato vittorioso dalla
campagna d’Egitto, non tutti a Roma sono d’accordo. La Repubblica è in pericolo: entro 24 ore la
democrazia alla quale pensavamo di esserci abituati, si trasformerà in qualcosa di diverso. Così,
Cassio con un gruppo di senatori bussa alla porta dell’unico uomo che può aiutarli ad impedirlo:
Bruto. Bruto ama Cesare, ma ama di più la Repubblica. Bruto è un uomo d’onore, ma è anche
molto ambizioso. Lui, come tutto il popolo, si troverà a dover scegliere tra una sanguinosa
rivoluzione o una docile sottomissione.
Banksy , lanciatore di fiori, 2003-2007
Questa creazione sarà…
Musica dal vivo al 50%
Grande drammaturgia all’80%
Conflitto generazionale al 40%
Nuovi linguaggi al 60%
Recitazione pura al 100%
Rapporto con il pubblico all’80% (questo perché immaginiamo uno spettacolo in cui
abbattere a più riprese la tradizionale distanza tra spettatore e attore, alla ricerca di uno
spazio unico tra platea e palcoscenico in cui costruire una relazione rituale/assembleare
con il pubblico)
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