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FUTURA SALA CIVICA: APPROVATO IL PROGETTO DI FATTIBILITÀ

Il sindaco Alessia Bevilacqua: “La nuova Sala Civica sarà uno spazio per meeting, eventi culturali, ricreativi ma anche per usi civici con 500 posti a sedere. Uno spazio moderno, funzionale e dal design accattivante. Una struttura tipica di una grande città… a pochi passi dal Municipio. È un’importante riqualificazione di un ex immobile produttivo nel centro storico di Arzignano che diventerà luogo di incontro e di eventi. La Sala Civica si chiamerà MIA (acronimo di Meeting In Arzignano che in italiano significa ‘incontrarsi in Arzignano) e rappresenta la filosofia di convivialità e socialità della nuova opera che sarà a servizio della cittadinanza”.

 

Il progetto della realizzazione di una Sala Civica ad Arzignano si sta concretizzando. L’Amministrazione Comunale di Arzignano ha infatti approvato il progetto per la nuova e moderna struttura che verrà realizzata in via Giuriolo.

Nel mese di giungo del 2021 l’Amministrazione Comunale aveva pubblicato un avviso con il quale ricercava un immobile che potesse avere le caratteristiche di una Sala Civica.
In seguito all’avviso è arrivata un’offerta che rispetta i criteri e i parametri richiesti dall’Amministrazione. Si tratta di un ampio immobile (circa 1300 mq), ex sede della Marley’s e di proprietà della Sistel, in via Giuriolo, a soli 350 metri dalla colonna del Grifo, quindi nel cuore della città.

Nei giorni scorsi è stato fatto un ulteriore importante passo con la redazione ed approvazione del progetto di fattibilità tecnica che apre la strada alla progettazione definitiva nei prossimi mesi.

Per le sue dimensioni, quindi, sarà in grado di ospitare 500 posti a sedere, condizione posta dall’Amministrazione nell’avviso.
Si tratta della porzione di un più amplio edificio ad uso artigianale costituito da un’ ampia stanza aperta al piano terra e relativi servizi, oltre a parte di corte ad suo comune accessibile da Via Giuriolo sempre al piano terra. Il prezzo di acquisto è di 650 mila euro.
L’ edificio, è stato completamente ricostruito negli anni ’80 a seguito della demolizione del vecchio capannone che sorgeva nella stessa area risalente ai primi anni del ‘900 – (Conceria Brusarosco). Edificato con forma abbastanza regolare, è caratterizzato esternamente da murature perimetrali in mattoni faccia vista e marmo bianco nella zoccolatura. Le fonometrie presenti sono estremamente ampie e geometricamente bel distribuite.

 

IL PROGETTO

 

L’intervento ha come primo obiettivo quello di estendere i confini tra pubblico e privato, rendendo la nuova sala uno spazio quale risorsa di espressione.

All’esterno un totem si staglia oltre il limite dell’edificio e fornisce rapporto di scala e di misura, forma di orientamento e posizione, consentendo così di scandire il contesto urbano circostante.

Il nuovo muro di ingresso, si protende in altezza e il contrasto materico dettato dal metallo rispetto alla facciata in laterizio recupera i passi perduti dell’edificazione stratificata. Subito dopo si presenta il portico, che, per la presenza di elementi di arredo, di vegetazione e di linee
luminose crea una sensazione di rasserenamento rispetto all’intorno. Andando avanti, oltre l’ingresso, inquadrato da un’intera parete trasparente e cristallina, si accede all’ingresso, direttamente connesso al foyer. In questo open space le forme curvilinee dei vuoti funzionano
da contrasto con gli elementi volumetrici assoluti che delimitano e impongono la forma. Il controsoffitto è composto da fasce metalliche scandite dalle loro linee sinuose, che partono dall’alto e si innestano al pavimento. Tale innesto produce un percepire in divenire, ed è
proprio questo gioco dialettico delle fasce che obbliga a curvarsi sul e con il vuoto, e a muoversi verso il centro dell’ospitalità e delle attività: la sala congressi. La sala si afferma come massima espressione di un dialogo tra il pieno dell’edificio e il vuoto della sala stessa. La funzione
del vuoto si attiva con un segno tracciato dalla disposizione degli elementi metallici che trovano il loro posto nel controsoffitto, con una composizione armonica e asimmetrica e si declinano nei vari volumi pieni di spigoli, entrambi regolati da leggi ben precise. La scelta
cromatica delle varie tonalità di grigio si riverberano con enfasi e contribuiscono a produrre un edificio ad alta concentrazione figurale, consono con la richiesta della committenza.

L’accesso principale avviene da via Giuriolo mediante il portico adiacente l’edificio. Da qui lo spettatore può accedere facilmente al foyer e mediante una serie di porte alla sala principale. Trovano ulteriore facilità i disabili in quanto è garantita l’assenza delle barriere architettoniche nella struttura, mediante rampe di accesso a norma e di un ascensore, consentendo loro di raggiungere i posti riservati e la sala principale. Accessibilità e visitabilità compresenti sostengono le categorie più deboli.

Invece gli artisti, presentatori e personaggi pubblici possono usufruire di un flusso alternativo e dedicato, garantito da un accesso che avviene mediante un ascensore con partenza dal piano seminterrato, dove trovano anche posto i vari parcheggi privati.

I posti nella sala sono facilmente raggiungibili mediante percorsi studiati e la loro angolazione consente la piena visione degli eventi da qualunque postazione. Mentre sul retro sono presenti i vari locali a servizio della sala.

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