La commissione tecnica del Ministero dell’Ambiente si è espressa favorevolmente sullo studio di fattibilità per la realizzazione di un impianto prototipo per lo smaltimento dei fanghi della concia tramite gassificazione.
“E’ una svolta epocale – commenta il presidente AATO e sindaco di Arzignano Giorgio Gentilin – dopo 7 anni e 2 passaggi a vuoto (nel 2006 e 2008, in sede di commissione, le soluzioni proposte non furono ritenute adeguate) ora c’è l’ok della segreteria tecnica del Ministero; il progetto presentato è stato ritenuto estremamente innovativo e dà il via al percorso per progettare e realizzare un impianto prototipo per lo smaltimento dei fanghi mediante gassificazione, nel rispetto di nuove norme disciplinari che tengano sempre conto della salute dei cittadini, del rispetto dell’ambiente, dei costi”.
Cosa succederà ora
Nei prossimi mesi, sotto la guida della Regione, si dovrà giungere ad un nuovo accordo integrativo di programma tra Regione, Provincia, Arpav, Comuni, categorie economiche.
l’AATO dovrà incaricare una apposita commissione di determinare i criteri per la progettazione preliminare; tali criteri confluiranno in un disciplinare, che l’AATO dovrà approvare e quindi i gestori dovranno procedere con la progettazione preliminare, nell’intento di approvarla in sede di sottoscrizione dell’accordo integrativo per la realizzazione dell’impianto, da sottoscrivere col Ministero.
Le indicazioni del Ministero
Stante il parere favorevole della commissione tecnica del Ministero dell’Ambiente, vi sono delle prescrizioni da osservare:
– localizzazione: essa è stata individuata accanto all’impianto di depurazione al fine di consentire l’integrazione dell’impianto prototipale con la linea di essiccamento termico dei fanghi allo scopo di recuperare il calore generato per produrre olio diatermico, utile per l’essiccamento, al fine di evitare il ricorso ad energia primaria, attualmente prodotta ricorrendo al metano; il nuovo impianto dovrà infatti essere integrato con tali linee di essiccamento.
– zero rifiuti: l’impianto non dovrà generare materiali classificabili come rifiuti che richiedono il collocamento in discarica, bensì scorie e fanghi di risulta dovranno poter essere riutilizzati nel ciclo produttivo
– serve un progetto definitivo: il Ministero chiede che in appalto-concorso per la realizzazione dell’impianto si vada con un progetto definitivo
Gentilin conclude: “Sono soddisfatto, come presidente Ato e come primo cittadino di Arzignano perché l’impegno, al di là degli egoismi elettorali, risponde ad una esigenza reale nel salvaguardare la continuità del distretto conciario e, nello stesso tempo, si rivolge anche alla bonifica ambientale, di fondamentale importanza: oltre 2 milioni di metri cubi di fanghi giacenti nelle discariche di Arzignano, Montorso e Medio Chiampo”.
Nei prossimi giorni, nell’ottica della trasparenza e condivisione del percorso svolto con i cittadini, il verbale della riunione tenutasi al Ministero dell’Ambiente a giugno sarà pubblicato sul sito web dell’AATO (http://www.ato-parco.org/)