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PROFUGO LIBICO ARRESTATO PER VIOLENZA SESSUALE

Uno dei cinque profughi libici, ospitati ad Arzignano su disposizione del Ministero degli Interni, è accusato di violenza sessuale ai danni di una donna.
Rapido intervento di Polizia Locale e Carabinieri: l’uomo, di nazionalità nigeriana, è stato fermato ed arrestato.
Marcigaglia: “Tradita la generosità della città. Questo signore andrebbe rispedito immediatamente alle galere libiche”

Il grave fatto accaduto in Città domenica scorsa ha avuto come protagonista uno dei 5 profughi libici accolti nel Comune di Arzignano dal giugno 2011.
L’uomo, un nigeriano di 29 anni, è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale ai danni di una donna.
Rapido intervento della Polizia locale che, allertata dai Carabinieri avvisati dalla vittima, hanno trovato ed arrestato il nigeriano.

L’assessore all’immigrazione Enrico Marcigaglia: “Grande la rabbia e la delusione per quanto accaduto. A queste persone abbiamo offerto un tetto, da mangiare ed un lavoro… e questo è il ringraziamento che riceviamo. Tradita la generosità della Città. Per quanto mi riguarda, questo profugo può essere rispedito direttamente alle galere libiche”.

Il Sindaco Giorgio Gentilin: “Ho chiesto un incontro con il Prefetto. Bisogna analizzare bene la situazione e capire come procedere con gli altri 4 profughi”.

L’assessore al sociale Alessia Bevilacqua: "Da parte nostra è stato fatto il massimo per garantire loro ospitalità ed integrazione. Sono molto arrabbiata."

Ospitati da giugno 2011 nella città del Grifo

Hanno chiesto asilo politico e la Città di Arzignano aveva risposto attraverso una rete di solidarietà ed accoglienza che guardava anche al futuro.
Sono fuggiti, come tanti loro connazionali, da un paese devastato dalla guerra, dalla violenza e dalla persecuzione religiosa; ma, arrivati in Libia, ad attenderli c’era ancora la guerra.
Poi, passando per Lampedusa e l’Altopiano di Asiago, i cinque nigeriani hanno trovato aiuto ad Arzignano, dove vivono dallo scorso giugno 2011. Ora, oltre all’accoglienza e alla solidarietà della Città, per loro c’è anche il lavoro.
Hanno tutti tra i 18 ed i 35 anni, sono cristiani e abitano nell’ex casa del custode del cimitero, in via Vicenza, di proprietà del Comune. C’era chi in Africa faceva l’autista e chi lavorava come saldatore; alcuni di loro parlano inglese. Alla mensa aziendale della “Marelli” o grazie ai parroci di Arzignano possono contare su dei pasti caldi ed hanno ricevuto cinque biciclette per potersi muovere con più facilità.
Dalla fine di agosto lavorano a beneficio della comunità che li ha accolti, svolgendo piccole attività manuali di manutenzione del verde, delle staccionate e dei cigli stradali.

I profughi erano ospitati nell’appartamento comunale che fino a poco tempo prima era destinato ad abitazione del custode del cimitero di Arzignano (dal 1992 al 2011).
L’appartamento, ubicato in adiacenza del cimitero di via Vicenza, è un tricamere di mq 125.
L’abitazione è dotata di certificato di idoneità dell’alloggio e risulta arredata allo scopo di adempiere alle funzioni base (cucina con frigo e fornello elettrico, zona pranzo, 5 posti letto, bagno).

Alessia Bevilacqua
Sindaco con gestione diretta di Edilizia, Urbanistica, Industria, Grandi Opere e Bilancio

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