Alcune domande rivolte ad Antonio Parise, l’eroe (così chiamano i partecipanti alla Sellaronda HERO) di Arzignano.
Era la tua prima volta alla HERO?
No, è stata la mia sesta esperienza.
Antonio, quali sono state le tue emozioni durante la gara?
Ho curato la preparazione solo per questo obiettivo. E’ stata molto dura gestire la tensione prima della gara. In MTB moltissimi imprevisti possono compromettere il risultato (forature, cadute,rotture meccaniche, …). Fortunatamente, eccetto una caduta prima di Canazei, è andato tutto bene.
È davvero così dura come dicono?
Sì, il dislivello, le pendenze e la distanza,sono tali da rendere questa gara una delle più dure al mondo. L’alta quota ed il meteo hanno reso ancora più duro il percorso. La sera prima della gara ha nevicato sui passi e il freddo toglie molte più energie. Colgo l’occasione per dire chela mia è stata una vera vittoria di squadra. Ringrazio la mia famiglia che ha capito questa mia esigenza lasciandomi il tempo per gli allenamenti, i ragazzi della mia squadra che mi sostengono e mi danno forza e i miei compagni di allenamento che con cerchi in carbonio, massaggi e creme riscaldanti hanno costruito con me questa impresa.
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La Sellaronda HERO 2016 è passata alla storia per essere stata trasmessa indiretta televisiva su Eurosport 2 International per due ore in 67 paesi tra Europa, Asia e Pacifico con commento in 20 lingue.
Già alle sette del mattino Selva Val Gardena era già in fermento per accogliere i partecipanti che hanno deciso di correre la Sellaronda HERO 2016, per molti la gara di mountain bike più dura al mondo. Per le strade loro, gli eroi, che in sella alle loro biciclette davano le ultime pedalate verso la partenza.
Alle otto del mattino a Dantecepies, 2300 metri, su uno sterrato di fango passavano i concorrenti. In quel momento gli eroi erano ancora pochi, soprattutto donne partite con la prima batteria della 60km (la versione corta della HERO).
Qualche ora più tardi, giù a Selva, ha iniziato a piovere a dirotto. Alle undici finalmente i primi arrivi, quelli dei superprofessionisti che sono alla HERO per lottare contro sé stessi per migliorare il proprio personale e magari anche il record assoluto della gara di mountain bike più difficile che esiste.
Per la quarta volta ha vinto la classifica assoluta il colombiano Leonardo Paez, in forze al team Olympia Polimedical, che ha concluso il tracciato di 86 chilometri in 4:34.51.Aveva già vinto nel 2012, 2013 e 2014. Paez ha lasciato alle sue spalle due agguerriti avversari come il tedesco Markus Kaufmann del team RJC Ravensburg e Daniele Mensi del team Top Race Team ASD che sono arrivati quasi appaiati ma a oltre 5 minuti dal colombiano.
Gara molto combattuta anche tra le donne con Sally Bigham del team Topeak Ergon Racing vincere la HERO 2016 e avere la meglio sulla polacca Michalina Ziolkowska, del Volkswagen Samochody Uzytkowe Team, e Maria Cristina Nisi del team Bike Garage Revolution.
Nel percorso corto di 60 chilometri,di certo non per questo poco impegnativo visti i 3.300 metri di dislivello da superare, ha vinto Johnny Cattaneo del team Wilier Force Squadra Corse che ha fermato il cronometro sul tempo di 3:30.32,2.
Antonio Parise di Arzignano in forza al Team PuntoBici, ha vinto la categoria Master M3 e si è piazzato al 45esimo posto della classifica generale.Un risultato straordinario!
Alcune immagini e classifica finale in allegato.