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Un nuovo quadro per la Galleria Beltrame grazie dalla donazione della famiglia Lanfredi

Il sindaco Alessia Bevilacqua e l’assessore alla Cultura Giovanni Fracasso: “Un giorno importante per la cultura nella nostra città. Ricevere in donazione un’opera di un artista del calibro di Achille Beltrame, e in particolare questo dipinto ‘A Clarice’, è un onore e un privilegio. Questo quadro non solo arricchisce il patrimonio artistico della Galleria Beltrame, ma presenta anche caratteristiche interessanti e utili per completare la documentazione tematica della nostra collezione cittadina. È un’opera che ci parla della nostra storia e delle nostre radici, e siamo immensamente grati alla famiglia Lanfredi per questo gesto di generosità che testimonia un profondo legame con il nostro territorio e la nostra cultura.”

Il patrimonio artistico della Galleria Municipale di Arzignano si è arricchito oggi di un nuovo, prezioso tassello grazie alla generosa donazione del quadro ‘A Clarice’ del celebre artista Achille Beltrame.

La cerimonia ha visto la partecipazione del Dottor Alberto Lora, dei rappresentanti del Comitato Achille Beltrame, Daniela Repele e Mariuccia Pegoraro, e della responsabile delle attività culturali della Pro Loco di Arzignano, Emma Bacigalupi. Ma i veri protagonisti della giornata sono stati i donatori della famiglia Lanfredi: Dario, nipote di Clarice, la figura rappresentata nel quadro; la sorella Liana; e la figlia Laura, discendenti diretti di Achille Beltrame provenienti da Volta Mantovana.

Il dipinto si inserisce perfettamente nella collezione della Galleria Municipale, offrendo nuove prospettive e dettagli per l’approfondimento della produzione artistica di Beltrame e del contesto culturale dell’epoca.

La donazione del quadro ‘A Clarice’ rappresenta un esempio virtuoso di come la collaborazione tra l’amministrazione pubblica e i privati cittadini possa contribuire alla crescita culturale e alla valorizzazione del patrimonio di una comunità.

Il quadro: scheda tecnica del dottor Antonio Lora

A Clarice

Questo bel dipinto, che giunge per donazione ad arricchire il patrimonio della Galleria Municipale, presenta caratteristiche interessanti e anche utili per completare la documentazione tematica della nostra collezione cittadina. A parte la stesura in ovale che è ripresa da Achille in alcuni altri esempi (vedi il vicino grande ritratto della moglie Giannina e quello della coppia Antenore-Luigia Parolari, qui documentato in fotografia ma conservato tuttora in Argentina), si evidenzia, sotto la firma dell’artista, la precisa occasione per la quale è stato eseguito:

Alla nipote Clarice per le sue nozze. Novembre 1914”.

Si tratta quindi di un dono che lo zio Achille invia alla nipote Clarice per le sue nozze con Giacomo Lanfredi, che avvennero proprio ad Arzignano il 9 nov.1914. Clarice era figlia di Adele Parolari e di Ulisse (n. 28.06.1856), il secondogenito dei fratelli, l’unico che rimase a vivere ad Arzignano dedicandosi ad attività varie di commercio e filatura. Clarice (n. 15 dic.1889) era terzogenita dopo i fratelli Ottorino e Tiziano e poi Orestino, tutti più tardi coinvolti a vario titolo nell’attività dello zio Antenore, conciatore in Argentina. Dopo le nozze, Clarice seguì lo sposo a Mantova, dove ebbero per primo il figlio Giorgio (n. 3 dic.1916) e poi Franco e Gabriella; da essi derivano i generosi pronipoti (Dario, Liana, Laura, Franca e Flavia) che ora hanno donato il dipinto alla nostra Città.

L’opera non è nuova per Arzignano in quanto fu concessa in prestito per la grande mostra antologica che si svolse nel 1995/96 e fu anche inserita nel catalogo. Ma, purtroppo, nelle figure stampate in bianco e nero a documentazione del saggio di don Tullio Motterle relativo ai dipinti di soggetto religioso (vedi pp. 15-19). Dove viene descritta con fugaci parole e con il titolo ‘provvisorio’ di “ Vergine dell’ulivo” per via dei ramoscelli che si vedono in secondo piano. Si concorda invece con l’atteggiamento dell’umiltà per cui è questo l’aspetto preminente per una disamina significativa e interpretativa dei contenuti grafici.

Cosa certa è che Achille era un artista che aveva ben in mente ciò che voleva esprimere e quindi in questo caso voleva certamente rendere anche omaggio alla nipote. Forse la prima cosa che avrà pensato, come ha fatto in diverse altre occasioni, sarà stata quella di riferirsi alla sua fisionomia: ma qui non possiamo dire nulla perché non siamo in grado di effettuare un confronto. Peraltro è frequente che, dipingendo soggetti religiosi, si ispirasse a famigliari. In secondo luogo c’è da richiamarsi al nome: Clarice, un tempo molto più diffuso di quanto si pensi e presente in tutte le lingue: dal Latino (Claritia), al Francese Clarisse) e fino al Russo (Klarissa) ecc… E’ però un nome adespota per cui il naturale e logico riferimento per festeggiare l’onomastico è quello della Santa d‘Assisi: Chiara. Una Santa, molto venerata e fondatrice dell’ordine monacale delle Clarisse, le cui giovani postulanti, prima di accedere al noviziato indossavano una vaporosa tunica bianca come in uso ancora oggi. Al tempo dell’esecuzione del dipinto, Clarice era certamente una ‘novizia’ perché questo era un passaggio che i promessi sposi facevano ed aveva il significato di “essere chiamati a conoscersi meglio interiormente”. Passando infine alla disamina dell’aspetto più intimo che traspare dalla figura della giovane donna è evidente il suo essere in atteggiamento di umiltà e accoglienza, in chiave anche di tacito gradimento, che Beltrame ripete in diverse altre opere in cui raffigura la Madonna dell’Annunciazione o anche nelle Natività.

Un’ultima parola la riprendiamo per quanto attiene all’aspetto fisionomico, ben sapendo che Achille non si discosta facilmente dalla sua amata sorella Antigone, modella preferita in molte altre occasioni, come la figlia di lei e quindi nipote Elena, nelle numerose esecuzioni dei volti di giovani fanciulle.

   Concludendo, si può dire: un bel nome, un bel dono, un bel dipinto e una bella occasione per disquisire sull’arte raffinata del nostro Achille.

Alessia Bevilacqua
Sindaco con gestione diretta di Edilizia, Urbanistica, Industria, Grandi Opere e Bilancio

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